Descrizione
Nel 1960, 26 vignaioli di Colterenzio fondarono la propria cooperativa, rendendosi così indipendenti dai commercianti di vino che all´epoca delineavano i prezzi. Questo manipolo di ribelli diede alla neo fondata cooperativa il nome della propria terra: il piccolo borgo di Schreckbichl (in italiano Colterenzio), svolgendo anche un ruolo pioneristico di perseguire con grande costanza un percorso di qualità. Erano gli anni Ottanta e l´Alto Adige era per lo piú una terra di rossi di mediocre qualità; Raifer, anch’egli viticoltore, riconobbe il potenziale di questa terra dei suoi vini d’eccellenza e sfruttando il terroir favorevole, l´adeguata estensione della superficie vitata e la competenza dei vignaioli locali, fece il passo in avanti. Come prima cosa, nel suo podere “Lafòa”, una collina baciata dal sole, sostituì le viti di Schiava con quelle di Cabernet Sauvignon e successivamente con Sauvignon Blanc. Introdusse uno standard qualitativo inedito, ovvero un quantitativo di raccolto inferiore, a fronte però di uve pregiate, per vini d´eccellenza. Così iniziò a predere forma, proprio dai suoi vigneti “pilota” con il Cabernet Sauvignon e il Sauvignon Blanc, una nuova dimensione di qualità. Questa mentalità viene trasmessa a tutti i vignaioli, sperimentando la creazione di gruppi di qualità con nuove varietà. Alla base di tutto questo progetto ci sono ora,300 vignaioli: soci della Cantina Colterenzio, che con le loro famiglie lavorano tutto l´anno nei vigneti per ottenere uve pregiate, autunno dopo autunno.
In Alto Adige il Lagrein è un vitigno autoctono; si presenta di colore rosso granato intenso con riflessi violacei. Al naso spicca la violetta, le bacche nere, note di cioccolata e intensi aromi speziati. Potente il passaggio in bocca con tannini di buona struttura e la tipica acidità del vitigno. Aromi di frutti di bosco e ciliegia al retrogusto. Si distingue in particolare per l’eleganza e il suo ineguagliabile bouquet che colpisce gli esperti. Il Lagrein è uno dei più importanti vini rossi italiani
8 giorni di fermentazione sulle bucce in acciaio a cui fa seguito la fermentazione malolattica. Affinato alcuni mesi in vasche di cemento e grandi botti di legno.
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